mercoledì 11 gennaio 2012

Vegetazione della Riserva Naturale Monte Alpe

La Riserva naturale Monte Alpe si estende su una superficie di 328 ettari in Oltrepò Pavese, di cui circa 300 boscati ed i restanti a prato e pascolo. Le aree boscate ricoprono circa 186 ettari di pineta ad impianto artificiale con netta prevalenza di Pino nero e i rimanenti 114 ettari di bosco ceduo.
Gli impianti artificiali di conifere occupano aree teoricamente destinate al bosco misto di Faggio e Abete bianco alle quote alte e nelle esposizioni settentrionali, mentre a quota più bassa occupano zone adatte a boschi di Roverella, Carpino nero e Orniello.
La zona ovest della Riserva Naturale di Monte Alpe è invece caratterizzata da boschi cedui costituiti principalemente da Carpino nero, Roverella e Orniello con occasionale presenza di Faggio, Acero opalifolio e campestre, Rovere, e da arbusti quali Nocciolo, Maggiociondolo, Ginepro e Biancospino.
Nella parte Sud-Ovest della Riserva Naturale Monte Alpe è presente un castagneto da frutto.
Le pinete di "Monte Alpe" hanno costituito il primo nucleo di un programma di riforestazione realizzato dal Corpo Forestale dello Stato nell'Oltrepò Pavese a partire dagli anni '30.
Le motivazioni che hanno portato alla realizzazione di questa opera di rimboschimento sono da ricercarsi nella delicata situazione di dissesto idrogeologico in cui all'inizio del secolo versava tutto il territorio appenninico.
Interi versanti, come quelli di Costa d'Alpe si presentavano in passato privi di vegetazione forestale. L'obiettivo principale dell'opera di rimboschimento era quello di assicurare nel più breve tempo possibile il ripristino della copertura forestale e quindi prevenire i fenomeni di dissesto idrogeologico.
La specie scelta in virtù delle sue scarse esigenze ecologiche è stata il Pino nero, insieme al Pino silvestre, Larice e Abete rosso.
Le pinete presentano coperture eccessive, in alcuni casi simili a quelle di impianto, a sottolineare come lo scopo fosse concentrato in passato nell'ottenere una rapida e costante copertura del suolo.
Questa copertura e la scarsa quantità di luce che riesce a raggiungere il suolo rallenta i processi di degradazione della lettiera.
Le coperture di Pino nero sono ecosistemi semplici e poveri, caratterizzati da una scarsa o nulla presenza di sottobosco e di conseguenza caratterizzate da uno scarso apporto faunistico.
Queste caratteristiche sono ancor più evidenti nelle popolazioni di origine artificiale.
Il risultato crea ecosistemi poveri, estremamente semplici e conseguentemente instabili.
Il principale segnale che si ottiene è rappresentato da esplosioni demografiche di insetti che accompagnano il Pino nero, per esempio la Processionaria del pino.

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