venerdì 20 gennaio 2012

Inquadramento geologico strutturale della riserva Monte Alpe

Il settore Nord-occidentale dell'Appennino settentrionale è costituito da un complesso edificio strutturale a scaglie e falde sovrapposte; esso si è formato in conseguenza di una serie di eventi orogenetici di età alpina (Preoligocene) ed appenninica (Miocene) che hanno portato all'ampliamento di tipi litologici provenienti da
zone paleogeograficamente diverse.

Nella fase di chiusura del paleo-oceano (Tetide) esistente fra la "placca africana" a Sud e la "placca europea" a Nord, che innesca la surrezione delle catene perimediterranee, si manifestano grandi movimenti che portano alla sovrapposizione di sedimenti provenienti da ambienti formazionali diversi. 
Nell'area in esame sono infatti presenti litologie di crosta e copertura oceanica (ofioliti, diaspri, calcari pelagici e successioni flyschoidi) edi margine continentale (sequenze arenaceomarnose e conglomeratiche).

Carta geologica, carta allegata al Piano di Gestione SIC


Nell'Eocene superiore (“fase ligure" Auct.) ha origine la collisione fra la placca settentrionale e quella meridionale avanzante verso Nord-Ovest; essa provoca sensibili raccorciamenti crostali con poderosi accavallamenti retrovergenti, rispetto al senso del movimento, che tendono a configurare il futuro assetto strutturale.
I movimenti compressi vi continuano nell'Oligocene superiore, fino a giungere al Miocene superiore (“fase toscana" Auct.), con una rimobilitazione dei complessi più plastici verso Nord e Nord-Est e con un notevole sviluppo di carreggiamenti verso la depressione padana.
Da taluni autori la dinamica di questi movimenti viene messa in relazione con la collisione tra il blocco sardo-corso (pertinenza europea) e il blocco italodinarico (pertinenza africana).



Nel Pliocene inferiore, quando l'edificio era ormai costruito, il protrarsi del regime compressivo produce lacerazioni nella coltre sedimentaria (Linea Villaverna-Varzi) con slittamento verso ovest dell'Appennino vogherese. In questi movimenti trascorrenti vengono coinvolte le successioni clastiche tardo-orogene ("molasse" del Bacino Terziario Ligure-Piernentese) che, a partire dall'Eocene superiore si erano andate depositando ai margini della catena in via di formazione.

Nell'area in esame, posta a sud della Linea Villaverna-Varzi, sono quindi presenti due grandi entità geologiche: il Bacino Terziario Ligure-Piemontese "autoctono" (non coinvolto nei movimenti translativi) e l'edificio montuoso preoligocenico.

Il Bacino Terziario ligure-piemontese "autoctono", che si estende lungo le colline pedomontane (Alto
Monferrato e langhe), tra la Val Staffora e la Valle del Tanaro, è qui rappresentato da due formazioni
di età compresa tra l'Eocene superiore e l'Oligocene: arenarie di Ranzano e marne di Monte
Piano.

Le arenarie di Ranzano sono costituite da marne e argille ritmicamente alternate a strati arenaceoconglomeratici talora gradati e debolmente cementati.

Le marne di Monte Piano formano una sequenza arenaceo-siltosa e argillosa senza evidente stratificazione e con alto grado di fissibilità. L'edificio montuoso preoligocenico, in base alle associazioni litologiche e ai rapporti strutturali, è stato diviso in unità tettoniche elementari separate da superfici debolmente inclinate.

Nell'area in esame, dall'alto verso il basso, si riconoscono:

o UNITÀ DI M. ANTOLA: rappresentata qui unicamente dalle argilliti di Pagliaro (Eocene medio Paleocene}, costituite da marne e argilliti spesso fogliettate alternate asiltiti e arenarie fini;

o COMPLESSO CAOTICO OFIOLITIFERO: costituito da corpi litoidi di natura varia (calcari a Calpionella, ofioliti, diaspri) immersi in una matrice argillosa fogliettata;

o UNITÀ DI M. CASSIO: rappresentata dall'omonima formazione (Paleocene - Cretaceo superiore) con calcareniti e marne ben stratificate in ritmica alternanza e locali intercalazioni arenaceo-argillose;

o COMPLESSO DELLE ARGILLE VARICOLORI: comprendente la formazione delle "Argille varicolori" s.s. (Cretaceo superiore)" con argilliti rosso-vinate, violaceo e verdastre, pieghettate e la formazione delle Arenarie di Scabiazza (Cretaceo), con arenarie micacee, marne e argille in sequenze decimetriche. Queste due unità litostratigrafiche sono, per la loro competenza, generalmente scollate dall'unità di M. Cassio, posta alla loro base




Tratto dal Piano di Gestione del SIC IT2080021 "Monte Alpe.

27/02/1990 Incendio a Monte Alpe


Il  27.02.1990, sotto la S.S. n. 461 del Penice in località Carpaneto, si è verificato un incendio che, a causa del vento forte ed incessante, si è esteso rapidamente arrivando ad interessare durante al notte la maggior parte degli impianti artificiali di conifere della Riserva Naturale Monte Alpe

Il giorno 28.02.1990, con l'ausilio di elicotteri regionali, l’incendio è stato spento.

A causa del vento e delle caratteristiche del soprassuolo, a densità di impianto iniziale e con notevoli quantità di materiale secco al suo interno, il fuoco ha interessato nelle aree percorse sia il fusto che la chioma degli alberi della Riserva Naturale Monte Alpe.

La superficie della R. N. Monte Alpe  percorsa dal fuoco è stata di 141 ettari quasi esclusivamente  ricoperti  da boschi monospecifici coetanei (60 anni) di pino nero.

mercoledì 18 gennaio 2012

Storia della Riserva Naturale Monte Alpe

Nel 1980 la riserva naturale Monte Alpe è stata dichiarata “biotopo” ai sensi della L.R. n. 33 del 27.07.1977. 
 
A seguito dell’emanazione della L.R. n. 86 del 30.11.1983 è stata istituita la riserva naturale “Monte Alpe”.
 
La Regione Lombardia ha concesso la gestione all'ERSAF - Ente Regionale per i Servizi all’Agricoltura e alle Foreste (ex Azienda Regionale delle Foreste) ai sensi della Deliberazione del Consiglio Regionale n. 1968 del 16.03.1985.
 
La zona è stata indicata "riserva parziale biogenetica" ai sensi dell'art. 37 della L.R.  86/83.  

A seguito della Direttiva HABITAT (Direttiva 92/43/CEE del 21/5/1992), la Riserva Naturale Monte Alpe è stata indicata come Sito di Importanza Comunitaria (SIC) con sigla: 

IT2080021.

Monte Alpe - il sentiero del Bricchetto

Monte Alpe - il sentiero del Bricchetto

La Riserva Naturale Monte Alpe si sviluppa su un terreno che può offrire varie esposizioni e ambienti.
Il sentiero del Bricchetto è un sentiero che parte sul versante sud e sale abbastanza ripidi fino ad incrociare prima il sentiero dei Ponti e sucessivamente finisce sul sentiero di Costa d'Alpe.
Per la particolare esposizione e morfologia il sentiero del Bricchetto è percorribile a nostro avviso tutto l'anno e offre ampie vedute su tutta la Valle Staffora.
Lo sviluppo permette anche di intersecare diramazioni e completare anelli con altri sentieri che per la particolarità e la scarsità di segnaletica sarebbe meglio definire prima della partenza o percorre con guide.
Pe informazioni contatta il 331-7697861 o marco-ciccolella@libero.it

martedì 17 gennaio 2012

Monte Alpe, sentiero della faina

Monte Alpe - Il sentiero della faina

La Riserva Naturale Monte Alpe offre vari itinerari didattico escursionistici tra cui forse il più conosciuto è il "Sentiero della faina"
 L'escursione tra le più brevi nella riserva è adatta ai bambini, parte lungo la S.S. 461 con il nome di "Sentiero della Faina". Si tratta di un percorso ad anello lungo il quale, grazie all'ausilio dei cartelli didattici presenti, chiari e ben leggibili, si attraversano ambienti forestali differenti: bosco misto di latifoglie, faggeta, pineta (artificiale di pino nero) oltre ad incontrare alcuni acervi di formica rufa.   
(impianti artificiali, non autoctoni, facenti parte di progetti di lotta biologica contro la processionaria del pino)

L'accesso alla Riserva è libero ed i sentieri sono ben segnalati, inoltre lungo la Statale sono apposte alcune bacheche riportanti la cartina topografica del SIC e i percorsi accessibili.
Punto informazioni estivo ed invernale


Per informazioni e per contattarci chiama il 331-7697861 o contattaci via mail a marco-ciccolella@libero.it

lunedì 16 gennaio 2012

Monte Alpe, sentiero di Costa d'Alpe

Monte Alpe - sentiero di Costa d'Alpe

Il sentiero di Costa d'Alpe è un percorso panoramico e non molto impegnativo che si sviluppa nella parte alta della R.N. Monte Alpe.


Il dislivello totale in salita si attesta sui 250 metri circa.


Partendo dall'incrocio dei Tre Passi (lungo la S.S. 461 a circa 2 Km da Passo del Penice) nei pressi di un parcheggio e una chiesa, si percorre la strada forestale che, lungo il confine nord della Riserva, si snoda all'interno della pineta fino a raggiungere le praterie in quota, da dove si gode di una bella vista sulla Val Tidone e sulla pianura.
Proseguendo, sulla sinistra si incontrano le indicazioni di altri sentieri che, scendendo più o meno ripidamente, attraversano il cuore della Riserva Naturale di Monte Alpe fino a ricongiungersi più a valle con la S.S. 461.
Le indicazioni di svolta, tutte e sempre a sinistra in discesa, conducono su diramazioni che portano a raggiungere la strada asfaltata.
giunti alla stessa si può risalire fino a raggiungere il parcheggio di partenza.



Per informazini o dettagli e la scelta del percorso più adatto alle Vostre capacità contattaci allo 3317697861 o via mail marco-ciccolella@libero.it

sabato 14 gennaio 2012

Monte Alpe, sentiero dei Ponti

Monte Alpe - il sentiero dei Ponti 

 

Meno conosciuto di altri, poco accessibile ma di indubbio interesse naturalistico, il sentiero dei Ponti si propone come alternativa/diramazione del più noto sentiero della faina nella Riserva Naturale Monte Alpe.
Sono proprio gli accessi al sentiero della Faina che permettono di deviare facilmente, lungo il sentiero stesso, verso il sentiero dei Ponti. Il sentiero si sviluppa in direzione del sentiero del Bricchetto, nel cuore della Riserva, raggiungendo lo stesso Bricchetto. Il ritorno è consigliabile sui passi dell'andata perchè proseguire sul Bricchetto implica una perdita di dislivello sensibile e conseguente risalita lungo la strada asfaltata, lungo la S.S. 461.
Sentiero dei  Ponti
 
Di interesse e pregio, il sentiero dei Ponti deve essere percorso con una guida, per informazioni contattaci allo 3317697861 o via mail marco-ciccolella@libero.it

giovedì 12 gennaio 2012

Carta dell vegetazione di Carta vegetazione di Monte Alpe tratta da sito Ersaf

Carta della vegetazione di Monte Alpe tratta dal sito ERSAF





La carta, tratta dal sito ERSAF, riporta la vegetazione caratteristica della Riserva Naturale Monte Alpe.

mercoledì 11 gennaio 2012

Vegetazione della Riserva Naturale Monte Alpe

La Riserva naturale Monte Alpe si estende su una superficie di 328 ettari in Oltrepò Pavese, di cui circa 300 boscati ed i restanti a prato e pascolo. Le aree boscate ricoprono circa 186 ettari di pineta ad impianto artificiale con netta prevalenza di Pino nero e i rimanenti 114 ettari di bosco ceduo.
Gli impianti artificiali di conifere occupano aree teoricamente destinate al bosco misto di Faggio e Abete bianco alle quote alte e nelle esposizioni settentrionali, mentre a quota più bassa occupano zone adatte a boschi di Roverella, Carpino nero e Orniello.
La zona ovest della Riserva Naturale di Monte Alpe è invece caratterizzata da boschi cedui costituiti principalemente da Carpino nero, Roverella e Orniello con occasionale presenza di Faggio, Acero opalifolio e campestre, Rovere, e da arbusti quali Nocciolo, Maggiociondolo, Ginepro e Biancospino.
Nella parte Sud-Ovest della Riserva Naturale Monte Alpe è presente un castagneto da frutto.
Le pinete di "Monte Alpe" hanno costituito il primo nucleo di un programma di riforestazione realizzato dal Corpo Forestale dello Stato nell'Oltrepò Pavese a partire dagli anni '30.
Le motivazioni che hanno portato alla realizzazione di questa opera di rimboschimento sono da ricercarsi nella delicata situazione di dissesto idrogeologico in cui all'inizio del secolo versava tutto il territorio appenninico.
Interi versanti, come quelli di Costa d'Alpe si presentavano in passato privi di vegetazione forestale. L'obiettivo principale dell'opera di rimboschimento era quello di assicurare nel più breve tempo possibile il ripristino della copertura forestale e quindi prevenire i fenomeni di dissesto idrogeologico.
La specie scelta in virtù delle sue scarse esigenze ecologiche è stata il Pino nero, insieme al Pino silvestre, Larice e Abete rosso.
Le pinete presentano coperture eccessive, in alcuni casi simili a quelle di impianto, a sottolineare come lo scopo fosse concentrato in passato nell'ottenere una rapida e costante copertura del suolo.
Questa copertura e la scarsa quantità di luce che riesce a raggiungere il suolo rallenta i processi di degradazione della lettiera.
Le coperture di Pino nero sono ecosistemi semplici e poveri, caratterizzati da una scarsa o nulla presenza di sottobosco e di conseguenza caratterizzate da uno scarso apporto faunistico.
Queste caratteristiche sono ancor più evidenti nelle popolazioni di origine artificiale.
Il risultato crea ecosistemi poveri, estremamente semplici e conseguentemente instabili.
Il principale segnale che si ottiene è rappresentato da esplosioni demografiche di insetti che accompagnano il Pino nero, per esempio la Processionaria del pino.

martedì 10 gennaio 2012

Volo di Rondine studio naturalistico di Vera Pianetta

...un Volo di Rondine dalle colline dell'Oltrepo Pavese, fino al Mali in Africa, a sud del fiume Niger...
....
Volo di Rondine è lo studio naturalistico di Vera Pianetta, laureata in Scienze Naturali, che da 13 anni è guida naturalistica  e si occupa di Educazione Ambientale, divulgazione scientifica e pianificazione ambientale. (Altre info)
...
Volo di Rondine / Nanalé è una associazione di progetti umanitari in Mali per la formazione e lo sviluppo, oltre che per il Turismo ResponsabileZam Moustapha Dembélé è un griot che si occupa della promozione della Musica tradizionale dell'Africa Occidentale. (Altre info)

lunedì 9 gennaio 2012

Monte Alpe, la carta dei sentieri è on line

Consulta la pagina sulla carta dei sentieri della Riserva Naturale Monte Alpe e se hai bisogno di informazioni o richieste contattaci al 3317697861 o via mail marco-ciccolella@libero.it

domenica 8 gennaio 2012

Poche informazioni sulla Riserva Naturale Monte Alpe


La Riserva Naturale Regionale Monte Alpe è situata nel cuore dell’Appennino lombardo, a un’altitudine compresa tra i 900 e 1.260 m s.l.m, nell’alta Val Staffora. La Riserva naturale Monte Alpe interessa un’area di 328 ettari circa, nel comune di Menconico (PV). Le aree boscate comprendono circa 186 ettari di pineta artificiale a prevalenza di Pino nero e 114 ettari di bosco ceduo.
Facilmente raggiungibile in auto, si trova a 15 minuti da Varzi (PV).

sabato 7 gennaio 2012