
Escursione “La formica rufa, storia di una lotta biologica” 25 luglio 2015 Monte Alpe
Nel nostro paese la Formica rufa è una delle specie più rare e minacciate. Essa
contribuisce al miglioramento delle caratteristiche dei suoli forestali,
diffonde i semi delle piante ed è in grado di rimuovere i cadaveri di animali,
evitando pure le infestazioni di altri insetti nocivi. Inoltre, vista la sua
notevole abilità nel costruire nidi, è una specie interessante da osservare.
Come le api e i bombi, le
formiche sono uno degli ordini appartenenti agli imenotteri. Al mondo esistono
circa 9’000 specie di formiche, delle quali 135 sono state reperite in
Svizzera. Sette di queste specie sono riunite nel gruppo delle formiche rosse
(Formica rufa). A livello Svizzero tutte assieme si trovano solo nel Cantone
dei Grigioni. Le specie Formica aquilonia
e Formica paralugubris sono presenti
solamente nella Valle Monastero e in Engadina, le altre 5 specie si trovano in
tutto il Cantone.
La specie del gruppo Formica rufa
si differenziano tra l’altro dalla scelta sella stazione sulla quale edificano
il proprio nido. La Formica rufa più piccola e la Formica rufa dei ceppi si
insediano generalmente nel bosco, al margine del bosco oppure dove nelle siepi.
Le formiche scure nei prati, mentre le altre tre specie vivono piuttosto nei
boschi di montagna. Le specie forestali vivono specialmente nei boschi di
conifere e di latifoglie ma a volte si trovano pure al di sopra del limite
superiore delle foreste, a oltre 2’400 metri di quota.
I nidi delle formiche – piccoli capolavori di edilizia e di organizzazione sociale
Le formiche vivono in colonie
poiché come singoli individui non sarebbero in grado di sopravvivere. Le
formiche presentano tre forme differenti: le lavoratrici, le femmine e rispettivamente
regine e i maschi (fuchi).
Al centro del nido si trova
la regina. Essa è più grossa delle lavoratrici. Le regine giovani possiedono
ali e sono le femmine addette alla riproduzione. Nei nidi della specie più
grossa di Formica rufa si trovano in genere una o alcune regine, mentre nei
nidi delle piccole formiche possono esserci anche alcune centinaia di regine.
La maggior parte delle colonie di formiche sono formate dalle lavoratrici prive
di ali. Esse, oltre che deporre le uova, svolgono tutti le mansioni principali:
costruzione del nido, raccolta del cibo, nutrimento delle regine e delle covate,
oltre che occuparsi della difesa. I fuchi in genere sono neri e sono sempre
alati: vivono solo in primavera e all’inizio dell’estate e sono più grossi
delle lavoratrici, ma più piccoli delle regine.
Il nido spesso viene
costruito attorno a un tronco o a una ceppaia. Il cumulo di aghi rappresenta
solo la parte sopra al terreno e quindi visibile del nido. La maggior parte del
nido non è visibile trovandosi sotto terra. Nei luoghi soleggiati, in genere, i
nidi sono più piccoli e piuttosto piatti per non essere troppo riscaldati.
Nelle zone più ombreggiate essi sono più grossi e in genere piuttosto alti e
ripidi. Per costruire la cupola, le lavoratrici raccolgono aghi di abete rosso
e bianco, pezzetti di legno e rametti. Essi sono in grado di portare un carico
equivalente a circa sei volte il proprio peso (il peso di una formica è in
genere tra i 7 e i 10 milligrammi).
All’interno dei nidi si
trovano numerose camere nuziali. Sulla superficie ci sono dei pertugi di
entrata e di fuoriuscita, che in caso di pioggia o di freddo vengono chiusi. Se
il tempo è caldo le aperture possono essere allargate per poter meglio ventilare
il nido
In primavera, quando il sole
incomincia a scaldare, inizia pure la vita all’interno della colonia. Le
lavoratrici si riscaldano sulla cima del nido e trasportano questo calore all’interno
dello stesso. Inoltre esse riparano i danni subiti dal nido durante l’inverno.
Le formiche comunicano chimicamente
La comunicazione tra le
formiche avviene specialmente grazie alle antenne e alle numerose sostanze olfattive
che le formiche secernono da diverse ghiandole. Su ogni singola antenna di una formica
si trovano all’incirca 2’000 cellule sensoriali che sono in grado di
riconoscere le sostanze odorose e le tossine presenti nel nido, e inoltre di misurare
le temperature e la circolazione dell’aria presenti nel nido. La buona capacità
di visiva permette loro di orientarsi con il sole e di marcare i percorsi
utilizzati durante gli spostamenti.
La riproduzione delle formiche
Le formiche sono colonie gestite
dalle femmine. Le regine svolgono il solo compito di deporre le uova. In
primavera esse depongono le uova fecondate dalle quali si sviluppano le femmine
e quelle non fecondate dalle quale si sviluppano i fuchi. All’incirca cinque
settimane dopo la deposizione delle uova fuoriescono le formiche sessuate che
si spostano verso la superficie del nido. Assieme intraprendono il volo nuziale
accoppiandosi con le femmine. In seguito i maschi muoiono.
Le giovani regine perdono le
loro ali e formano quindi il nuovo nido oppure s’insediano all’interno di un
nido pre-esistente. Le riserve di seme delle femmine servono per tutta la loro
vita. In estate le regine depongono solo uova fecondate, dalle quali si
sviluppano le lavoratrici. Dopo due settimane fuoriescono le piccole larve, che
non possiedono né occhi, né tantomeno zampe e antenne. Esse sono curate e
nutrite dalle lavoratrici fino a quando s’impupano. Dalle pupe fuoriescono le
giovani lavoratrici. Le pupe svuotate e gli altri residui sono espulsi e
depositati al di fuori del nido.
Protezione e diversità delle specie nel bosco
Le formiche rosse si nutrono
principalmente di melata, di nettare dei fiori e di insetti. La gran parte
dell’alimentazione carnivora consiste in animali vivi come altri insetti, ragni
oppure vermi. La Formica rufa consuma pure carcasse di animali ed è quindi
considerata come lo “spazzino del bosco”. Il suo territorio di caccia in genere
si estende fino a un massimo di 50 metri dal nido, area corrispondente a circa un
ettaro. Una grossa popolazione, durante un anno di vita, può essere in grado di
produrre all’incirca 200 litri di melata e di divorare fino a 28
chilogrammi
di insetti. Tra di questi si trovano molte piante d’insetti che si nutrono di
piante e che in caso di pullulazioni potrebbero infestare e danneggiare il
bosco. In tal modo le formiche rosse contribuiscono alla conservazione del
bosco.
I semi di molte piante possiedono
una specie di pendaglio ricco di nutrimento chiamato “Elaiosom”, che le
formiche mangiano molto volentieri. Gli insetti mordono questo ciondolo,
perdendo
così i semi durante il cammino di ritorno verso il nido, oppure lo
abbandonano a
terra, cosicché i semi delle piante vengono dispersi contribuendo
all’aumento
della diversità delle specie del bosco. Questo processo rappresenta
peraltro un
arricchimento dal profilo della disponibilità alimentare per la fauna
selvatica. Le piante diffuse dalle formiche in questo modo sono ad
esempio le
violette silvestri, la colombina cava (Corydalis
cava), il sigillo di salomone, l’anemone dei boschi e l’erba melica
(Melica nutans). I boschi più poveri di formiche sono anche più poveri
di queste piante.
Pericoli e misure di protezione
25 specie di uccelli che
mangiano insetti fanno parte dei nemici delle formiche: tra questi spicca il
picchio verde (figura 6) e il torcicollo. Le formiche si difendono efficacemente
dai loro nemici utilizzando l’acido formico che emettono da un’apposita ghiandola
e che sono in grado di spruzzare fino a un metro di distanza. Contro l’uomo
questo strumento di difesa non è comunque sufficiente.
Le catastrofi naturali come le colate detritiche,
le frane, gli incendi e le tempeste sono in grado di decimare le popolazioni
delle formiche, ma di regola solo a breve termine. E’ tuttavia l’uomo la
minaccia numero uno delle formiche, legata alla costruzione di strade, all’ampliamento
delle zone edificate e a altre forme di utilizzazione degli habitat
normalmente occupati dalle
formiche. Anche la disattenzione nei lavori forestali e le manipolazioni dei
nidi da parte di curiosi possono disturbare o danneggiare i nidi, oppure
modificare il clima all’interno degli stessi, impedendo alle formiche di
svilupparsi. I lavori di costruzione di ogni genere possono danneggiare le
formiche o compromettere i loro habitat, rendendoli inadatto per le formiche.
Una
selvicoltura naturalistica presta attenzione al mantenimento di questo
importante habitat ricco di specie di piante e animali, tra i quali troviamo
pure le specie di formiche rare e minacciate. Queste hanno bisogno di ambienti dove
i raggi del sole possano raggiungere il terreno e nei quali subiscano dei
disturbi da parte dell’uomo che siano ridotti al minimo. I forestali possono favorire
la penetrazione della luce fino al suolo. Anche nella costruzione di strade e
di piste e nell’abbattimento e nell’esbosco degli alberi, oppure nella
creazione di aree di svago o per grigliate è indispensabile prestare attenzione
alla presenza di nidi di formiche.
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